La fruizione dell'arte sui monitor e in digitale ha avuto inizio a partire dagli anni '90, con l'avv
ento dei primi monitor a colori e delle connessioni ad alta velocità a internet. Tuttavia, è solo negli ultimi anni che si è diffusa maggiormente, grazie alla disponibilità di tecnologie sempre più avanzate e alla crescente accettazione di queste forme di fruizione dell'arte da parte del pubblico.
L'impatto sociale di questa nuova forma di fruizione dell'arte è stato notevole. Da un lato, ha reso l'arte più accessibile e ha permesso di raggiungere un pubblico più vasto e variegato. D'altra parte, ha anche sollevato alcune questioni importanti, come quella della proprietà intellettuale e della autenticità delle opere digitali. Questione che si aggrava quando entriamo nel settore delle Ai e della generazione di immagini a scopo artistico. Ma di questo parleremo meglio in un altro articolo.
Le nuove gallerie di cryptoarte, che si muovono in campo blockchain, hanno ulteriormente rivoluzionato il modo in cui l'arte viene acquistata e venduta. La blockchain consente di “registrare” opere d'arte digitali e certificare la loro autenticità, il che rende possibile la vendita di opere d'arte digitali come se fossero oggetti fisici tradizionali passando da wallet in wallet tramite smart contract. Questa nuova metodica sta anche cambiando il modo in cui gli artisti vengono remunerati per il loro lavoro. Grazie alla blockchain, gli artisti possono ricevere pagamenti diretti e una percentuale delle vendite successive, senza dover pagare commissioni alle gallerie tradizionali. Sicuramente una grande libertà e una corsia d’accesso immediata ad una realtà esclusiva spesso molto ostica.
Cosa cambia allora dalle gallerie classiche? Se siete già stati a qualche cryptoevento non vi sarà sfuggito che gli NFT che siano essi immagini statiche o video vengono esposti su monitor. Sembra una conseguenza inevitabile e scontata data la natura digitale ma ciò cambia totalmente la percezione e l’esperienza dell’opera stessa. Mentre in passato, le opere d'arte erano esposte solo in spazi fisici come i musei o le gallerie d'arte, le nuove tecnologie digitali consentono alle opere d'arte di essere visualizzate e apprezzate su schermi di qualsiasi dimensione e in qualsiasi luogo.
Ciò ha reso l'arte più accessibile e ha permesso di raggiungere un pubblico più vasto e diversificato. Le gallerie d'arte che utilizzano i monitor possono anche presentare opere d'arte in modi nuovi e creativi, come ad esempio attraverso la proiezione di video, la realtà virtuale o l'uso di sensori interattivi. Basta pensare che ormai esistono svariate gallerie virtuali in cui è possibile muoversi con avatar e vivere una immersione completa, associando anche eventi che non si fermano alla visione di un’opera.
Tuttavia, l'impatto della fruizione solo su monitor può essere diverso da quello di un'opera fisica. Mentre le opere d'arte fisiche possono essere apprezzate attraverso tutti i sensi, inclusi, il tatto e l'olfatto, oltre alla vista, le opere d'arte digitali possono essere solo viste e non possono essere toccate o avere odore (per esempio l’olio o alcune resine). Inoltre, l'esperienza di visualizzazione di un'opera d'arte su un monitor può variare a seconda della qualità del monitor stesso, della risoluzione dell'immagine e dell'illuminazione dell'ambiente circostante fattore spesso davvero tenuto poco in considerazione in quanto l’ambiente è esso stesso utile all’esperienza visiva completa. Ciò potrebbe influire sulla percezione dell'opera d'arte da parte dello spettatore e sulla sua capacità di apprezzarla davvero appieno.
Non rare volte infatti mi è capitato di vedere opere davvero interessanti ma distogliere lo sguardo nel giro di pochi secondi senza avere il piacere di goderne in ogni singolo dettaglio. Difficilmente infatti sono tentata di avvicinarmi ad un monitor per godere di ogni “pixel” Ma qui i monitor fanno la differenza e quando parliamo di fruizione digiatale non si parla di classici “televisori” In generale, le gallerie d'arte che utilizzano i monitor per mostrare le opere stanno ampliando il modo in cui l'arte viene presentata e fruita dal pubblico. Ma l'impatto di questa nuova forma di fruizione dell'arte dipenderà in gran parte dalla qualità della tecnologia utilizzata e dalla capacità dello spettatore di apprezzare l'opera d'arte in questo nuovo formato.
Non tarderà ad arrivare il tempo in cui potremo finalmente entrare in una galleria e usufruendo di occhiali o visori vedere le opere come non le abbiamo mai viste, potenziando al massimo le nostre esperienze e percezioni per godere non solo di ogni singolo pixel, ma di ogni singolo istante. Non nego infatti il piacere di poter vedere qualcosa di fisico “potenziato” digitalmente, così da non dover rinunciare ai sensi ma anzi ampliarli grazie alla tecnologia.
Hai già partecipato a qualche evento in cryptogallerie? Hai avuto la stessa sensazione? Fammelo sapere in un commento!
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